Il Tar Sardegna, prima sezione, con la sentenza 53 del 17 gennaio scorso ha stabilito che il solo sospetto che un giudice tributario svolga attività di consulenza fiscale costituisce causa di decadenza dall'incarico. In altri termini, i componenti delle Commissioni tributarie non solo devono essere indipendenti, ma anche sembrare tali. I giudici sono sempre stati rigidi su questa posizione. Anche il Consiglio di Stato ha affermato che tenuta e custodia della contabilità costituiscono attività incompatibile con l'esercizio dell'incarico di giudice tributario, anche se il professionista non si occupa direttamente degli aspetti fiscali delle scritture. Quindi, un professionista non può svolgere l'attività di giudice se fa parte di uno studio associato, anche se non si occupa direttamente della consulenza fiscale. Anche il Tar Emilia Romagna (sentenza 1060/2007) si è espresso sull'argomento, affermando che la partecipazione all'associazione determina comunque un intreccio di interessi.
Fonti:
Il Sole - 24 Ore, p. 35 - Sospetto di consulenza, il giudice deve lasciare - Trovato