mercoledì 18 febbraio 2009

1° Congresso nazionale, definito il programma.

"Protagonisti del cambiamento" il titolo dell'assise dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili, che si terrà dall'11 al 13 marzo. In una riunione svoltasi nei giorni scorsi, alla quale hanno partecipato il Presidente del Consiglio nazionale, Claudio Siciliotti e quello dell'Ordine di Torino, Aldo Milanese, sono stati definiti gli ultimi dettagli organizzativi dell'iniziativa.

Riforma delle professioni, rapporti tra commercialisti e politica, controllo legale dei conti efederalismo fiscale gli argomenti al centro del dibattito. In programma anche interviste al premio Nobel per l'economia Joseph Stiglitz e al Presidente della Commissione per la crescita economica della Francia, Jacques Attali.

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venerdì 13 febbraio 2009

Bilancio tecnico della Cassa Nazionale di Previdenza dei Dottori Commercialisti

Riceviamo e pubblichiamo il bilancio tecnico della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili redatto dal Prof. Massimo Angrisani, attuario, e relativo alla proiezione 2007-2056.

Giorgio Trenti osserva:
"Documento del tutto inutile. Occorre, invece, indagare utilizzando canoni della ragioneria e della matematica attuariale. Bisogna accertarsi dell'esistenza dell'equilibrio patrimoniale, che deve soddisfare la condizione:
Patrimonio > (Montante dei contributi versati) + (Valore attuale delle pensioni)."

Decreto anticrisi. D'Imperio: "Le disposizioni sull'archiviazione elettronica quadruplicano le procedure per le imprese"

"La norma contenuta nel decreto anticrisi relativa alla trasformazione della modalità di archiviazione dei dati contabili delle aziende da cartacea ad elettronica, implica inevitabilmente anche una trasformazione della periodicità di archiviazione, che da annuale diviene trimestrale. In sostanza, su base annua le procedure connesse alla materiale archiviazione dei dati contabili quadruplicano".

Comincia così il comunicato emesso dal CNDCEC in data 9 febbraio 2009.
Leggi il comunicato stampa nella sua interezza.

giovedì 5 febbraio 2009

Riforma, gli Albi vanno da soli: da avvocati, notai e commercialisti niente progetto comune per il ministro Alfano

Doveva essere un documento unitario. Invece, le tre professioni giuridico-economiche - convocate per la prima volta il 28 agosto dal Guardasigilli Angelino Alfano e invitate a produrre "al più presto" proposte per l'efficienza della giustizia e per il riordino del proprio "settore" professionale - procedono in ordine sparso.

I commercialisti hanno già consegnato, il 29 gennaio, al ministro della Giustizia, il proprio documento; "un contributo - spiega il presidente Claudio Siciliotti - a favore della deflazione del contenzioso". I notai si apprestano a "inviare indicazioni e disponibilità", sottolinea il presidente Paolo Piccoli, "nei prossimi giorni".
Gli avvocati sono concentrati a sciogliere il nodo del processo disciplinare e a perfezionare l'ingresso programato alla professione. In ogni caso, dice il presidente del consiglio nazionale forense, Guido Alpa - "presenteremo un documento organico di riforma entro fine mese".

Le categorie sono divise sulle priorità per riposizionarsi, con alcune competenze, nel circuito di semplificazione della giustizia (gli ordinamenti di commercialisti e notai sono stati in gran parte già riformati), d'altra parte gli avvocati hanno anche l'urgenza di rivedere un ordinamento che risale al 1933.

Il 28 agosto, convocati i vertici istituzionali delle professioni, Alfano aveva sollecitato le tre categorie a produrre una proposta condivisa. Un contributo su cui il ministro è tornato nel suo discorso del 31 febbraio. Senza dimenticare le istanze individuali, alle professioni Alfano ha chiesto un contributo per lo snellimento della macchina giudiziaria.
"E' da quest'ultimo punto che siamo partiti", ha sottolineato Siciliotti. Il documento resta riservato ma i commercialisti non negano che le priorità contenute riguardano "il coinvolgimento dei professionisti nella conciliazione, la consulenza tecnica preventiva, la tutela degli incapaci, la certificazione delle dichiarazioni dei redditi nei casi di separazione e divorzio e la costituzione di società di lavoro professionale, con reddito suddiviso in base all'apporto intellettuale dei soci e patrimonio gestito secondo le regole del capitale finanziario".

"Ci siamo impegnati per un documento unitario - spiega Piccoli - ma alla fine si è ritenuto più conveniente andare in autonomia per non forzare le singole esigenze. Tra le varie proposte di deflazione giudiziaria ci rendiamo disponibili per la conciliazione preventiva, ad assumere un ruolo nella procedura esecutiva della giurisdizione fallimentare e nei casi di separazione".

Sul fronte dell'organizzazione della professione Piccoli apre all'associazionismo. "Vorremmo ragionare con il ministro sul tema delle associazioni notarili", già previste dall'articolo 82 della legge professionale per notai dello stesso distretto. "Oggi le associazioni interessano il 15% dei notai - dice Piccoli - ma la crisi spinge verso le aggregazioni, che andrebbero sostenute, anche fiscalmente". All'estero i notai si associano anche con avvocati e commercialisti. "Troppo presto - risponde Piccoli - per i rischi di conflitto di interesse. Ma non ho pregiudiziali a confrontarmi anche su questa ipotesi".

"Il testo di riforma dell'avvocatura sarà consegnato al Guardasigilli entro fine mese" promette Guido Alpa. Che si dice ottimista anche su un'intesa in tempi stretti sull'impianto della procedura disciplinare (con una fase istruttoria affidata all'Ordine locale del legale "sotto procedura" e una giudicante a un collegio esterno): "sono certo che prevarrà la linea del buon senso".

Fonti (3 febbraio 2009)
IlSole 24 Ore - Riforma, gli Albi vanno da soli - L. Cavestri p.27

mercoledì 4 febbraio 2009

ALBO UNICO: UN ANNO DOPO: dal sondaggio di Bologna emerge un profondo disallineamento tra dottori e ragionieri

Presentati alla Sede dell’Ordine di Bologna i risultati dell’indagine “Albo Unico: un anno dopo”, commissionata dall’Ordine di Bologna al Dott. Tommaso Di Nardo, dell’Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

In quello che è stato il primo bilancio dell’Albo Unico dopo la sua istituzione, è stato sottoposto agli oltre duemila iscritti di Bologna un questionario per indicare aspettative, punti di forza e di debolezza, minacce e opportunità.

I risultati più significativi emersi dell’indagine riguardano il giudizio generale sull’unione degli Albi e l’individuazione di possibili minacce o opportunità scaturite dalla nuova professione unica, ed in entrambi i campi, le differenze tra dottori commercialisti e ragionieri sono evidenti.

Per il 46% del campione l'operazione albo unico è considerata "Un'operazione di carattere tecnico-giuridico-amministrativo inevitabile dopo la riforma dei titoli di studio" che, come è noto, rappresenta l'incipit fondamentale dello stesso processo di unificazione. Per il 32% del campione è stata "Un'operazione lungimirante che tende a rafforzare la professione economico-giuridico-contabile" e per il 16% è stata "Un'operazione dannosa per la professione economico-giuridico-contabile". Anche in questo caso le risposte disaggregate risultano particolarmente disallineate: la percentuale di chi considera l'albo unico un'operazione lungimirante scende al 16% per i dottori e sale al 59% per i ragionieri, mentre la percentuale di chi considera l'albo unico un'operazione dannosa sale al 22% per i dottori e scende al 5% per i ragionieri.

Ancora più critico il divario tra dottori e ragionieri sulla domanda relativa alla principale minaccia derivante dall'albo unico: il campione ha indicato nella misura del 39% la "Possibile fusione delle casse". Il dato, però, è determinato dai dottori con la maggioranza assoluta, il 58%, mentre dai ragionieri solo nella misura del 10%.

Risulta palese, dunque, il diverso approccio al tema dell'albo unico da parte dei dottori e dei ragionieri.

"Un'indagine del genere non poteva ignorare il tema della fusione delle casse previdenziali che il progetto albo unico ha lasciato aperto – commenta il dott. Di Nardo -. Per i ragionieri si tratta del principale punto di debolezza dell'albo unico, mentre per i dottori si tratta della principale minaccia. Il tema della fusione delle casse sovrasta ampiamente altre tematiche pure delicate come quella relativa alla permanenza dei c.d. fuori albo, all'abolizione degli ordini, al sovraffollamento del mercato o all'evoluzione della professione in termini di competitività".

martedì 3 febbraio 2009

Professioni senza vuoto normativo: salve le vecchie leggi che ancora regolano ordini e collegi

I professionisti si salvano dal vuoto normativo. Dalla messe di provvedimenti obsoleti che saranno spazzati via dal decreto taglialeggi (dl. 200/2008) approvato dalla camera, sono state espunte all'ultimo momento quasi tutte le leggi che ancora regolano il mondo delle professioni.

Resteranno in vita le norme del 1938 sull'obbligatorietà dell'iscrizione agli albi e quelle del 1939 sulle società professionali, le disposizioni del 1944 su consigli degli ordini e quelle sull'esercizio della professione di ragioniere. E ancora, le regole per la tutela delle professioni di ingegnere e architetto e quelle sulla cassa del notariato. L'elenco di atti da mantenere in vigore,depositato alla camera dal governo sotto forma di emendamento, risulta molto più ampio rispetto al testo diffuso in un primo momento da palazzo Chigi.

In ogni caso l'abolizione delle norme slitta almeno a novembre 2009, per permettere, nel frattempo di colmare possibili vuoti normativi.

Fonti (28 genaio 2009)
ItaliaOggi - "Professioni senza vuoto normativo" - F. Cerisano, p. 33