giovedì 29 maggio 2008

Scadenze fiscali: nuovo comunicato stampa del UGDCEC

Rendiamo disponibile il comunicato stampa del UGDCEC rilasciato in data odierna a completamento di quello pubblicato il giorno 28 maggio.

Roma, 29 maggio 2008.

COMUNICATO STAMPA - SCADENZA DICHIARAZIONI E VERSAMENTI

Alla luce del nostro comunicato di ieri e delle conferme pervenuteci dalla categoria non possiamo che ribadire la necessità che il nuovo Governo precisi le scadenze delle dichiarazioni e dei versamenti ENTRO LA FINE DEL MESE DI MAGGIO concedendo il rinvio richiesto da più parti.

Ribadiamo, inoltre, la necessità di programmazione annuale tempestiva che semplifichi gli adempimenti per i contribuenti ed invitiamo quindi a stilare al più presto un calendario con le scadenze per i prossimi 12 mesi, in modo da incominciare quel percorso di stabilità promesso nella fase elettorale.

mercoledì 28 maggio 2008

UNGDCEC: Richiesta al Governo circa le scadenze fiscali

Pubblichiamo il comunicato - del quale condividiamo le richeste - inviato alla stampa in data odierna dall'UNGDCEC:

Roma, 28 maggio 2008

COMUNICATO STAMPA - SCADENZE FISCALI

NON PROROGHE MA SERIETA'!

Le scadenze fiscali sono quanto di più variabile ci sia in Italia. I provvedimenti definitivi per le imposte o gli studi di settore sono rilasciati con ritardi vergognosi (quattro cinque mesi dopo la chiusura di un esercizio vengono rilasciati gli studi di settore relativi!). Questo non permette una seria programmazione del lavoro, ma costringe ogni anno a tergiversare fino alla prossimità delle scadenze in attesa dei provvedimenti definitivi e a richiedere come postulanti delle proroghe rilasciate sempre all'ultimo minuto. Non è cosi che si comporta una nazione seria!
Alla luce delle istanze pervenute in questi giorni dalla categoria, e condividendo anche l'iniziativa del Sindacato Ragionieri, l'Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili

chiede

Che il nuovo Governo voglia definire DEFINITIVAMENTE SENZA MARGINE DI PROROGHE le scadenze fiscali italiane, fornendo un calendario annuale entro l'inizio di ogni esercizio e soprattutto fornendo tempestivamente le specifiche tecniche alle software house in modo da evitare ogni anno la solita cantilena di richieste di proroghe all'ultimo minuto.
Non vogliamo ogni anno delle proroghe ma vogliamo una serietà operativa che permetta una serena programmazione del lavoro per svolgere nel miglior modo possibile il nostro incarico, a vantaggio del cliente, dello Stato e di tutta la comunità.
In occasione delle prossime scadenze fiscali auspichiamo che il governo ENTRO LA FINE DI MAGGIO definisca un calendario e fornisca il necessario per permettere l'allineamento tempestivo delle scadenze sia dei versamenti che degli invii.

Decreto qualifiche verso il Tar

Sulla "Gazzetta Ufficiale" di lunedì 26 maggio n. 122, è stato pubblicato il decreto del ministero della Giustizia del 28 aprile, che fissa i requisiti e i criteri per il riconoscimento delle associazioni professionali alla rappresentanza delle istanze italiane nella formazione di piattaforme europee di formazione per la libera circolazione dei professionisti. Il giorno dopo la pubblicazione del testo, i dottori commercialisti e gli esperti contabili fanno sapere della loro intenzione di formalizzare l'impugnazione del provvedimento dinanzi al Tar del Lazio. La motivazione: "surrettizia equiparazione delle associazioni agli Ordini". In particolare, il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, Claudio Siciliotti, fa presente che, senza dubbi, deve essere esclusa a priori l'iscrizione nel registro per le associazioni i cui appartenenti svolgono in via esclusiva o prevalente le attività che rientrano nell'oggetto proprio della professione di dottore commercialista e di esperto contabile. Opposto il parere delle rappresentanze delle associazioni. Dal Colap, per esempio, emerge piena soddisfazione per un provvedimento che rappresenta la conclusione di un lungo cammino e che è un esempio per l'Europa di una volontà di rendere davvero libera la circolazione delle persone nei diversi Stati, riconoscendo il loro ruolo e il loro peso all'interno del sistema professionale.

Fonti:
Il Sole - 24 Ore, p. 35 - Decreto qualifiche verso il Tar - Cavestri
ItaliaOggi, p. 48 - Il riconoscimento fa un passo avanti - Marino

martedì 27 maggio 2008

Revisione, Italia rigida più dell'Ue

I dottori commercialisti di Milano e Roma hanno inviato al ministero dell'Economia un documento che contiene le osservazioni in merito alle previsioni sull'attuazione dell'ottava direttiva comunitaria (2006/43/Ce) sulla revisione legale dei conti annuali e consolidati. Si contesta l'esclusione dalla revisione contabile del collegio sindacale motivata con la mancanza dei requisiti di indipendenza previsti dalla direttiva poiché si tratta di un "organo sociale". Nel documento il ministero dell'Economia ritiene che si debba procedere alla nomina di un revisore esterno. In proposito, nelle osservazioni dei dottori commercialisti si precisa che tale orientamento è in contrasto sia con la direttiva che con l'attuale disciplina del collegio sindacale. La direttiva, infatti, detta solo che il revisore debba adottare misure rivolte a ridurre i rischi di compromissione dell'indipendenza e non che deve essere un soggetto esterno. Peraltro, il collegio sindacale è un "organo sociale" sui generis perché ha funzione di controllo nei confronti dei soci, degli amministratori e del management della società, e non è in alcun modo coinvolto nella gestione della stessa.

Fonti:
ItaliaOggi, p. 42 - Revisione, Italia rigida più dell'Ue
Il Sole - 24 Ore, p. 35 - Da Roma e Milano intesa sull'auditing - N. Cav. - A. Mont.
ItaliaOggi, p. 46 - Collegi sindacali, controlli legittimi - Caratozzolo

martedì 20 maggio 2008

Revisori in attesa dell'Ordine

Con il recepimento - entro il prossimo 29 giugno - della direttiva Ue 43/2006 sulla revisione legale dei conti si arriverà alla nascita di un Ordine professionale autonomo dei revisori contabili, sulla linea del progetto di riorganizzazione che il ministero dell'Economia ha diffuso on-line e che tiene conto dei rilievi dell'Antitrust. Pertanto, il 2008 è atteso per la categoria dei revisori come l'anno della svolta. Secondo Baresi, presidente dell'Istituto nazionale dei revisori contabili, "l'Italia non può più rimanere l'unico Paese europeo a non riconoscere la revisione come attività autonoma". Pena, "la sollecitazione degli organismi comunitari per l'avvio di una procedura di infrazione per inadempienza". Il nuovo organismo indipendente dovrà essere a composizione mista, cui attribuire le attività principali di controllo, come la tenuta degli Albi, la formazione continua, la deontologia professionale, la vigilanza, l'accertamento di violazioni e sanzioni.

Fonti:
Il Sole - 24 Ore, p. 39 - Revisori in attesa dell'Ordine - L.Ca.

giovedì 8 maggio 2008

Il Garante precisa i limiti dello stop ai redditi online

Ieri, in una videointervista rilasciata sul sito del Sole 24 Ore, il Garante della privacy - in merito alla pubblicazione on-line delle dichiarazioni - ha annunciato che sarà irrogata all'agenzia delle Entrate una sanzione perché è mancata una corretta informazione ai contribuenti sull'uso dei dati relativi ai redditi del 2005. In sostanza, con la dichiarazione dei redditi l'Agenzia aveva informato i contribuenti che i loro dati sarebbero stati consultabili secondo le modalità dettate dal Dpr 600/73, ma poi ha deciso di mettere on-line i redditi utilizzando, così, un sistema diverso da quello indicato dalla legge e andando oltre le intenzioni del Legislatore.

Fonti:
Il Sole - 24 Ore, p. 31 - Il Garante precisa i limiti dello stop ai redditi online - Cherchi - Cottone

mercoledì 7 maggio 2008

Pubblicazione dei redditi in rete - L'analisi di Gianfranco Barbieri

Di seguito pubblichiamo l'analisi del dott. Gianfranco Barbieri, ispiratore del movimento Informati per Scegliere e consigliere dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna, sulla recente decisione del Ministro Visco di rendere disponibili in rete i 740 dei contribuenti italiani e sulla conseguente posizione che la categoria dei dottori commercialisti dovrebbe tenere:

"Cari Colleghi,

desidero con la presente sintetizzare il mio personale pensiero riguardo alla questione “pubblicazione dei redditi di tutti i contribuenti” ed alle possibili azioni che il nostro Ordine potrebbe intraprendere in risposta.
Trovo riprovevole l’iniziativa dell’ex viceministro Visco, e tuttavia contesto non tanto l’atto in sé, dal momento che la trasparenza non è mai un peccato, quanto piuttosto le modalità, la tempistica, i prevedibili effetti negativi, che lo rendono a mio avviso biasimevole.
Tuttavia il danno è stato fatto e non resta che prenderne contezza.

Sono contrario ad iniziative giudiziarie di qualunque natura e verso qualunque parte di questa vicenda, in quanto trovo che una tale condotta non farebbe che alimentare nell’opinione pubblica la convinzione di aver a che fare con una categoria professionale opaca che sta dalla parte degli evasori. Le pur motivate argomentazioni in punta di diritto passerebbero sicuramente in secondo piano rispetto alla percezione della motivazione di mera opportunità “di casta”. Lascerei per questa ragione l’iniziativa in merito all’accertamento delle responsabilità civili e penali in capo alle istituzioni competenti, che se ne stanno già interessando.

Sono invece pienamente a favore di qualunque attività volta a diffondere e far conoscere la posizione della categoria, tanto per sensibilizzare l’opinione pubblica, quanto più specificamente con un messaggio chiaro e rassicurante verso i nostri clienti.
A questo scopo si possono realizzare comunicati stampa, interviste, pagine a pagamento sui principali quotidiani nazionali.

Preso atto che, pur se avviato con un colpo di mano, il processo di pubblicazione delle informazioni sui redditi difficilmente sarà reversibile, visto anche il gradimento generale riscontrato nell’opinione pubblica per le ragioni più disparate, dovremmo cercare di individuare dei paletti da proporre per evitare degenerazioni e derive del sistema (pericoli oggettivi per la sicurezza, caccia alle streghe, atti diffamatori, voyeurismo fiscale, incentivo all’evasione o alla costruzione di casseforti di famiglia...).

Una proposta concreta per far riconoscere la nostra categoria come “portatrice di soluzioni” potrebbe essere quella di rendere sì disponibili questi dati (discutendo su quanti e quali) ma solo a soggetti che si sono previamente identificati, sanzionando la diffusione con qualunque mezzo di tali informazioni. Quindi proseguiamo sulla strada della trasparenza rendendo “tracciabile” anche chi sia interessato a visionare quei dati, come già avviene per l’accesso alle banche dati online che prevedono un meccanismo di identificazione degli autori delle richieste. In questo modo sarebbe tutelata la trasparenza del sistema ma il contribuente interessato avrebbe anche strumenti agevolmente esperibili per tutelarsi da atti di diffamazione (facilmente documentabili), nonché da reati contro la persona o il patrimonio.

Nell’auspicio che, nell’interesse di tutti, condividiate la posizione espressa e vorrete evitare altre crociate giustizialiste che sicuramente non hanno migliorato la nostra immagine (avrete notato che i giornali colpiti dal provvedimento del Garante Privacy non perdono occasione per sbattere in prima pagina questo o quel Collega, enfatizzando puntualmente la qualifica di “commercialista”...), vi saluto cordialmente.

Gianfranco Barbieri"




Caro Gianfranco,
sono d'accordo con te circa l'inutilità di qualsivoglia iniziativa giudiziaria (come peraltro già affermato in occasione della pubblicazione dei redditi avvenuta l'estate scorsa) e circa la necessità di percorrere un cammino di trasparenza anche in questo campo, trasparenza che potremmo definire "sostenibile", cioè mediata dalla identificazione dei fruitori di tali dati. Mi sembra una proposta più che condivisibile.
Ferdinando Lombardo