martedì 2 ottobre 2007

La risposta del Comitato Tutela alle candidature Strada e Siciliotti

A richiesta del Comitato Tutela pubblichiamo la lettera del 1 ottobre "Non possiamo chiudere gli occhi! Diciamo No alla distruzione della nostra professione!" indirizzata a tutti i Colleghi Dottori Commercialisti in vista delle candidature per le prossime elezioni di rinnovo del Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti.
Ricordiamo che le liste dovranno essere depositate entro il 31 ottobre e le elezioni si terranno il prossimo 30 novembre.

Saremo lieti di pubblicare tutti i commenti e le repliche che vorrete inviare.

Segue il testo integrale della lettera


COMITATO NAZIONALE TUTELA PROFESSIONE
DOTTORE COMMERCIALISTA

Sede: P.le P.ssa Clotilde 6 – 20121 Milano - Tel. 02-6595771 – fax 02-6552229
Segreteria: Via C. Colombo 28/d – 30175 Venezia Mestre VE –Tel. 041-5348920 –
fax 041-5348918
Via A. Moro 128/5 – 30020 Quarto d’Altino VE – Tel. e fax 0422-825157
e-mail: calzadrgiuliano@calza.191.it
Sito Internet: http://www.comitatotutelaprodocom.it/ - e-mail: info@comitatotutelaprodocom.it

ELEZIONI DEL CONSIGLIO NAZIONALE
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Non possiamo chiudere gli occhi!
Diciamo No alla distruzione della nostra professione!

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“Candidato Presidente STRADA”

1) Mancanza di programma.
A meno di un mese dalla presentazione della lista, da formarsi con candidati iscritti in Albi di Ordini appartenenti ad almeno quattro regioni del Nord, quattro del Centro, quattro del Sud e
delle Isole, non ha diramato alcun programma per consentire una scelta che tenga realmente conto delle indicazioni emerse nelle assemblee dei Presidenti e delle aspettative degli iscritti, oggi più che mai preoccupati per il futuro della professione e della Cassa di Previdenza.
STRADA, fusionista della prima ora, non ha rispettato la volontà dell’Assemblea degli iscritti di Genova sul referendum, né ha sottoscritto alcun documento pubblico o ricorso contro la unificazione degli Albi e delle Casse di Previdenza.

2) Pericolosa concentrazione di potere in una ristretta “ oligarchia” di privilegiati.
Nella sua comunicazione del 26 luglio 2007, inviata ai Consigli degli Ordini neo – eletti, il candidato STRADA, pur affermando che la sua linea sarebbe stata improntata al rispetto di principi etici, alla condivisione di un programma elaborato con il contributo più ampio possibile,
ha stranamente omesso di informare i destinatari della missiva che vi è un collega del suo studio associato (Ettore CAVO), attualmente consigliere di amministrazione della Cassa di Previdenza, che intende ricandidarsi alla scadenza del mandato (aprile 2008).
Si determinerebbe, così, una inammissibile concentrazione di potere che, pertanto, non garantirebbe né la democrazia nel governo della categoria (Genova ha indicato anche il candidato in quota alla lista unica dei ragionieri ….), né le modifiche del D.lgs 139/2005 richieste dai 59 Ordini (non da Genova…), né una linea chiara di netta contrarietà alla unificazione delle Casse di Previdenza!
L’evidente conflitto di interessi a causa di concentrazioni di poteri in uno stesso studio rende, anche sotto il profilo morale, incompatibile ed improponibile la candidatura di STRADA!
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“Candidato Presidente SICILIOTTI”

Non credibilità della sua candidatura a Presidente e fondati dubbi sulla sua capacità di realizzazione del programma comunicato.
La categoria non può ignorare la conflittualità permanente ed insanabile nell’attuale Consiglio Nazionale (culminata in un grave atto di sfiducia al Presidente, reintegrato da un’ordinanza del
Consiglio di Stato), che ha la precisa responsabilità di aver concepito e/o avallato il D.lgs 139/2005 (albo unico), impugnato da molti Ordini innanzi al TAR per evidenti profili di incostituzionalità (collocazione in una stessa sezione tra diplomati senza esami di Stato e laureati con superamento dell’esame di Stato previsto dall’art. 33 della Costituzione) e per evidente contrasto con il progetto di riforma delle professioni.
Il Consiglio Nazionale, di cui SICILIOTTI è stato anche Vice Presidente, ha mostrato, con la propria assurda litigiosità, tutta la sua debolezza ed incapacità nel prevenire ed affrontare quelle
situazioni che hanno svilito la nostra nobile professione riducendola da economico – giuridica a “contabile” (vedere la relazione illustrativa nella premessa al D.lgs 139/2005) e i Dottori Commercialisti al rango di meri esecutori materiali degli adempimenti un tempo riservati
all’Amministrazione Finanziaria.
Ambigua, altresì, appare la parte del programma relativa alle revisioni del D.lgs 139/2005, quali
l’approvazione dei conti del Cons. naz.le da parte dell’Assemblea dei Presidenti, le difformità dei sistemi elettorali, i pesi dell’elettorato attivo spettante agli Ordini sulla base dei rispettivi iscritti, ecc..
Inoltre, in tema di trasparenza, nulla viene detto sui compensi, invero esorbitanti dei Consiglieri Nazionali, che dovrebbero essere deliberati dalle Assemblee dei Presidenti e limitati all’indennità prevista per l’assenza dallo studio, oltre ai rimborsi spese!
Un’ultima doverosa domanda. Come è possibile credere a chi candidandosi oggi alla guida della professione ed auspicando a parole una categoria più unita e coesa ha di fatto contribuito nel recente passato alla lacerazione ed al disorientamento della categoria?
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“Necessità di una lista innovativa ed alternativa sia nei metodi che nei contenuti”

Il Comitato Tutela, novello Davide, intende affrontare con coraggio le prossime elezioni, per scongiurare i pericoli illustrati e propone una bozza di programma, già in precedenza trasmesso, che ha ben recepito i desiderata e le aspettative degli iscritti e tutte le indicazioni fornite dai Presidenti nelle numerose Assemblee e, purtroppo, rimaste sempre inascoltate.
Chiede, pertanto, a ciascun Consiglio di rivedere eventuali posizioni già assunte e di proporre ulteriori suggerimenti alla stesura del programma definitivo del futuro Consiglio nazionale, nonché indicazioni di candidature per la formazione di una lista realmente alternativa ed innovativa nei contenuti e nei metodi.
E’ il modo più trasparente ed efficace per coinvolgere effettivamente i territori nella scelta dei candidati, e non subire passivamente indicazioni imposte dall’alto, cioè da una ristretta oligarchia rappresentata da un paio di Ordini.

Milano, 01 ottobre 2007

Cordiali saluti
IL CONSIGLIO DIRETTIVO