mercoledì 5 novembre 2008

Ordini Contro - Commercialisti all’Antitrust per gli annunci del notariato

Commercialisti contro notai. L’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Bologna ha presentato un esposto all’Antitrust contro il Consiglio nazionale del notariato per aver promosso la campagna stampa “Senza notaio, meno sicurezza” contro i rischi delle nuove procedure sulla cessione di quote delle Srl.

Per i dottori commercialisti si tratterebbe di una forma di pubblicità ingannevole lesiva della dignità professionale della categoria. L’Ordine bolognese – spiega una nota – ha deciso nel corso della riunione di lunedì scorso di ricorrere al giudizio dell’Autorità garante della concorrenza per contestare i contenuti della campagna pubblicitaria promossa dai notai in agosto, dopo che la legge 136 del 2008 ha sottratto loro l’esclusiva per gli atti di cessione delle quote sociali delle Srl, che oggi si possono effettuare anche negli studi dei commercialisti.

I notai avevano allora lanciato una campagna che, a detta dei commercialisti, giocando la carta della sicurezza, puntava a scoraggiare i cittadini dal rivolgersi ad altri professionisti. “La conclusione del contratto solo con firma digitale – avvertiva l’annuncio dei notai – non prevede il controllo sulla liceità dell’atto sotto il profilo dell’antiriciclaggio, sull’effettiva proprietà delle quote, sull’esistenza di limiti alla cessione o di pegni sulle quote, né alcuna indagine sul complesso dei rapporti giuridici collegati alla quota”. Da qui l’esposto all’Antitrust del Presidente dell’Ordine di Bologna, Gianfranco Tomassoli.

Fonte: il Sole 24 Ore - 5 novembre 2008

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Pur comprendendo le esigenze di chiarimento e le prese di distanza dall’iniziativa dei notai (emerse anche in occasione dell’incontro tra notai e commercialisti all’Ottavo Meeting Nazionale Evoluzione degli Studi Professionali, tenutosi proprio a Bologna il mese scorso), la decisione dell’Ordine di Bologna del 3 novembre arriva purtroppo intempestiva e va a sovrapporsi alle reazioni, già espresse in agosto, dai vertici della categoria: sarebbe stata auspicabile una iniziativa gestita centralmente e in appoggio ad eventuali prese di posizione del Consiglio Nazionale, investito delle tutele delle professione.