giovedì 20 dicembre 2007

Elezioni CNDC: una analisi del voto

Concluso il periodo di elezioni è tempo di bilanci, e la vittoria di Siciliotti su Strada offre alcuni interessanti spunti di analisi.

Il primo dato è la divisione territoriale, che ha visto la lista “Guardare Lontano” prevalere nel Sud, nel nord-est, e nel Piemonte, e sostenuta soprattutto dai piccoli centri. Le grandi realtà dell’asse Roma-Milano e del centro-nord (Milano, Roma, Bologna, Firenze, Genova), al contrario, hanno tutte dato il loro voto alla lista “Genesi” di Strada.

Il sistema elettorale ha avuto un peso determinante, premiando la capacità di Siciliotti di raccogliere attorno a sé il consenso dei Consigli degli Ordini locali. La sua maggioranza (81 ordini contro 50) è infatti espressione, in termini assoluti, del 50% degli iscritti (poco meno di 200 colleghi di differenza, su oltre 60.000).

In un momento delicato per la professione, questi dati impongono una riflessione sulla categoria e sui propri vertici e movimenti. La campagna elettorale ha visto l’esclusione della lista di Corradi (forse la più vicina, per vocazione, al disagio percepito da gran parte della base dei colleghi), e le due liste rimaste in corsa si sono nella sostanza spartite in egual misura il consenso degli iscritti.

Da ultimo è da sottolineare che (come previsto dal regolamento) il quadro che abbiamo tracciato in questa analisi non è rispecchiato dall’effettivo risultato delle elezioni, che assegna alla lista vincente la totalità dei seggi disponibili facendo così sfuggire ad una analisi del mero risultato i punti più importanti evidenziati dalla sfida elettorale.

Alla luce di quanto evidenziato, il nostro movimento desidera augurare al Presidente Siciliotti e ai consiglieri buon lavoro; siamo comunque sicuri che il neo eletto Consiglio terrà conto della situazione emersa dalle elezioni, e che al tempo stesso tutte le categorie (Dottori Commercialisti, Ragionieri Commercialisti e futuri Esperti Contabili) collaboreranno al successo dell’Albo Unico nel rispetto delle specifiche prerogative.