giovedì 23 aprile 2009

Lettera aperta: per la discussione dei preavvisi di irregolarità, impossibile stare nei trenta giorni?

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del collega bolognese Dott. Gobbatti, riguardante le difficoltà a discutere eventuali avvisi di irregolarità entro i termini previsti di 30 giorni, a causa dei tempi prolungati di attesa per ottenere un incontro negli Uffici dell'Agenzia Entrate:

"Con la presente intendo segnalare che, recentemente, a seguito della riduzione del numero degli uffici territoriali di Bologna si sono venute a creare situazioni a dir poco spiacevoli che descrivo brevemente:
A tutti è noto che i preavvisi telematici di irregolarità devono essere discussi ed eventualmente sgravati dagli addetti dell’Agenzia delle Entrate tassativamente entro 30 giorni dal loro ricevimento ( fra l’altro termine inconfutabile in quanto le spedizioni non sono fatte tramite raccomandata). Gli Uffici hanno recentemente dimostrato una certa rigidità nel rispetto del termine, a tale rigore non è tuttavia corrisposto un miglioramento del servizio di sportello, anzi, il suo esatto contrario !
Tutti gli appuntamenti disponibili via internet in tutti e tre gli uffici vanno ben oltre il 18 di maggio! Alla richiesta del mio collaboratore se, eventualmente, in scadenza fosse possibile presentare una istanza di autotutela scritta al protocollo è stato risposto che la data valida, ai fini della scadenza, non sarebbe stata quella attribuita dal protocollo bensì quella di presa in carico della pratica da parte dell’addetto dell’Agenzia (data fra l’altro non conoscibile). Bene Signori, mi sembra che siamo di fronte al solito paradosso all’italiana. Tralascio i soliti commenti sulle file sterminate e sui tempi di attesa a tutti gli Uffici più che triplicati. Morale; se L’amministrazione mi chiede un versamento non dovuto perché regolarmente eseguito, io non ho la possibilità di dimostrarlo tempestivamente. Ho letto il nostro Protocollo di Intesa, vi chiedo cortesemente di fare qualcosa, o perlomeno di chiedere conto a chi di dovere. Credo che sia un problema che ci tocca da vicino ma riguarda tutta la cittadinanza (nelle file c’erano non solo addetti di studio ma comuni cittadini) e immagino che possa essere un’occasione di fare sentire una voce autorevole e qualificata in tempi in cui ahimè per radio e per televisione si sente solo ripetere il messaggio che la consulenza fiscale la fanno soltanto i CAF .

Il presente messaggio è stato inviato per correttezza a tutti i Consiglieri in carica, chiedo che, compatibilmente con i vostri impegni ne sia presa visione, vista l’urgenza, nella prima riunione utile.
Un cordiale saluto a tutti e un augurio di buon lavoro.

Dott. Alessandro Gobbatti"